IL VAMPIRO
Potevo parlare di Fantasy, Urban Fantasy per la precisione, senza citare e dedicare uno spazio al mio essere sovrannaturale preferito? Assolutamente no.
Allora partiamo dall’inizio.
La figura del vampiro mi ha sempre affascinato perché non si discosta molto da ciò che un tempo è stato, solo che ora si è adagiato nei confort che una vita immortale gli può dare. Fin da piccola, grazie alla mia miglior amica, mi sono approcciata alla lettura di questi personaggi con Vampiretto, di Angela Sommer-Bodenburg. Un libro di paura studiato per un pubblico di bambini con, come protagonisti, un bambino mortale e uno no, che impareranno l’uno dall’altro.
Dai libri di vampiri sono passata ai cartoni animati, con l’anime Ransie la Strega. La sua è una famiglia molto particolare: papà vampiro, mamma lupo mannaro e lei ha il potere di prendere le sembianze di chi morde, ritornando al suo aspetto starnutendo.
Mano a mano che crescevo, le trame da bambini si sono evolute in quelle più tetre e paurose dei film horror e dei libri gotici, componente invariabile: la presenza del vampiro, fino a sfociare nella scoperta de Intervista col Vampiro e tutti i libri che sono arrivati dopo. Ammetto l’amara delusione dell’uscita di Twilight e la rivisitazione della figura del vampiro. Scrivere una saga basata sull’amore tra una fanciulla e un vampiro non è una brutta scelta, ma svilupparla come ha fatto la Meyer, beh, anche no.
Mia personale opinione, riportata per far capire in che direzione voglio muovermi quando parlo del Vampiro.
- Dopo questa mia divagazione personale, direi di partire a parlare di questo argomento dalla nascita, o almeno di provarci, viste le lontane e dispersive origini.
La figura del vampiro è presente in molte culture, dai persiani, babilonesi, greci, ma anche cinesi e indiani; con nomi e corpi differenti ma una caratteristica che li accomuna: il nutrirsi dei suoi simili, solitamente bevendone il sangue.
Il vampiro come lo conosciamo noi arriva dall’Europa dell’Est e si diffuse in occidente tramite la pubblicazione di alcuni responsi medici dell’epoca. Parliamo di morti singolari, da far suscitare la curiosità del popolo, come quella del povero Petar Blagojevic.
Nel giro di neanche 24 ore morirono 9 persone, e tutti diedero la colpa al povero Petar. Unico problema, l’uomo era morto da due mesi.
Vollero controllare la sua bara e, dissotterrandolo, scoprirono il suo corpo ancora intatto e inodore. In tutta risposta, i contadini gli conficcarono un paletto nel cuore e lo bruciarono.
Questa storia fu riportata sul periodico più famoso d’Austria, il Bieneriques diarium, diffondendo la notizia ovunque.
Queste psicosi parte del popolo rivolti ai cadaveri non erano una novità nell’Est, ma nei primi decenni del 1700, con la fine del conflitto Austro Turco, questa realtà vampiresca arrivò in occidente. A questi rapporti medici, molte volte non si riusciva a dare una logica alla storia, creando intorno ad esseri una sorta di mito oscuro e terrificante, legandosi a sé l’idea del contagio.
Da questi fattori già si può notare come questa figura sia fortemente legata alla storia, ai movimenti culturali del periodo.
È il periodo dell’illuminismo, movimento che distrugge superstizioni e credenze religiose a suon di scoperte scientifiche, contrapposto all’esplosione del boom dell’occulto, tra misteri egizi, storie di fantasmi e sedute spiritiche.
All’inizio, la figura del vampiro non era una bella immagine: gonfio, scuro, nulla in confronto a come il romanticismo lo ha modificato, trasformandolo nell’essere che oggi conosciamo, un seduttore, aristocratico e amorale.
Bisogna ringraziare Jhon William Polidori con il suo Il Vampiro.
Ospite nel 1816 a villa Diodati, affittata da Lord Byron in svizzera, accettò la sfida di creare il miglior racconto scritto di paura, assieme a Mary Shelley, anche lei sua ospite. Nacquero così due opere uniche del genere gotico e dell’orrore: Il Vampiro, di Polidori e Frankenstein della Shelley.
Il suo vampiro è ispirato alla figura dello stesso Lord Byron, frequentatore dell’alta società, arrogante e seduttore. Una rivalsa dell’autore che non si è mai sentito considerato più del suo medico tuttofare.
Joseph S. Le Fanu, anticipando di ben 25 anni Bram Stoker, ci presenta un vampiro al femminile. Carmilla è un capolavoro della letteratura gotica: mescola sensualità, mistero e suspence. In questa nuova veste il vampiro è elegante e innamorato delle sue vittime, non si ciba solo del loro sangue ma della loro essenza. Non sono più semplici esseri terrificanti ma iniziano ad avere una loro psiche.
Come tutti gli amanti del genere sanno già, è con Dracula di Bram Stoker che il vampiro tocca il suo apice di successo.
Romanzo epistolare, ispirato alla reale figura del principe Vlad III, abbandona del tutto il vampiro aristocratico e viziato, lasciando spazio ad atmosfere cupe, terrificanti e senza valori.
Prende spunto da Il Vampiro di Polidori, il suo personaggio è nobile, ma nulla fa presagire la sua vera natura.
Gli donerà la sua originalità con una trama intrigata che gli permetterà di avere la fama che ancora adesso detiene. Fu scritto a fine ‘800.
Arrivando ai giorni nostri, non si può non citare la detentrice del monopolio dell’urban fantasy vampiresco: Anne Rice.
I suoi vampiri, a differenza dei classici, hanno una complessa psicologia, sono tormentati e alla costante ricerca del bello; mostrano ai lettori un diverso punto di vista della società.
Con il tempo la figura del vampiro ha subito varie trasformazioni, ma le opere appena citate si possono considerare gli archetipi di questa figura.
Negli anni, diversi autori hanno utilizzato questo personaggio immortale nelle loro storie e, attraverso le loro parole, lo possiamo conoscere sotto diversi punti di vista: aggirarsi in ville lussuose o in castelli abbandonati, terrorizzato dalla luce del sole o del tutto indifferente, nascondono la loro vera natura confondendosi tra i mortali, oppure vivono in una realtà in cui il vampiro non è più un personaggio immaginario, ma un essere da stare attenti.
La letteratura ha creato innumerevoli sfaccettature del vampiro, come la cinematografia. La mia cultura in quest’ambito è più inclinata verso le serie tv; in questo caso una delle mie preferite è stata True Blood. Mi è subito piaciuto come è stato rivisitato il personaggio, la co esistenza di vampiri ed esseri umani e, soprattutto, la trama.
Il vampiro non è più il mostro, ma appartiene, se pur con certi limiti, alla società.
Ho provato a seguire anche Vampire’s Diary, ma dopo qualche stagione mi sono resa conto che tutti quelli intorno a Elena morivano tutti; era come una calamita del male per chi le stesse intorno, e mi sono scocciata. Non posso però negare che la storia d’amore non mi ha preso, ma questo telefilm non l’ho mai finito di vedere.
Su Netflix ho seguito la miniserie Dracula, composta da tre puntate, ispirata al romanzo di Bram Stoker. In questo caso il vampiro torna alle sue fattezze originali, e devo ammettere che è molto affascinante. La sua malvagità è immotivata e disumana.
Alcuni punti della storia sono stati modificati dal regista e li ho apprezzati, tranne il finale, cavolo, quello mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Un’altra miniserie che mi sembra doveroso segnalare, sempre presente sulla piattaforma di Netflix, è Midnight Mass: il regista è Mike Flanagan, lo stesso di The Haunting, si tratta di un horror dramma e lo descriverei come geniale. Le modalità di ripresa, i dialoghi, la fotografia, la scelta di gestire fabula e intreccio sono tutte caratteristiche che coesistono in modo perfetto, donando alla storia quel tono dark che le si addice.
Stephen King ha dichiarato che tutti i suoi racconti si possono dividere in due tipologie: quelli in cui l’orrore deriva da una scelta libera e consapevole e quelli in cui l’orrore è predeterminato e arriva dall’esterno come un fulmine.
Nel primo caso, il male è molto simile a noi, un essere come noi, con sentimenti malvagi all’ennesima potenza.
Nel secondo, il male arriva senza una logica, fulmineo, senza che dipenda da nessuna emozione umana: è questo il caso del vampiro, che poi lo si voglia vedere seducente, esteta, assetato di sangue, malvagio, quello dipende solo dai nostri gusti; qualsiasi libreria saprà soddisfarli.
Fonte:
Il piacere di avere paura, racconti dell’orrore e dell’assurdo, edito La nuova Italia
La madre dei draghi, canale YouTube, episodio #2 Storis della letteratura gotica