OTTOBRE DA PAURA
Dal dizionario: decimo mese dell’anno del calendario gregoriano, ottavo in quello antico romano.
È durante questo mese che la natura muta, il verde dà il tutto per tutto risaltando grazie anche ai rossi e i gialli del fogliame; tutti colori attenuati dal bruno della terra umida per la brina mattutina o traccia di una recente pioggia.
Le giornate si accorciano, le temperature sono più miti e tutt’intorno alleggia aria di storie e racconti da scambiarsi nell’attesa dell’ultimo giorno del mese, Halloween.
Ottobre è un mese di transizione: settembre saluta l’estate e novembre accoglie a braccia l’inverno con i suoi rami spogli.
Sia la terra che gli animali si preparano per il letargo, e noi? Beh, avvolti in una calda coperta, accompagnati da una tisana, ci lasciamo trasportare dalla forza di storie che ritraggono le atmosfere che ci circondano: gotico, thriller, horror e chi più ne ha più ne metta!
In merito a questa considerazione, mi piacerebbe approfondire delle letture che mi hanno spaventata, fatto fantasticare in atmosfere dark, rimanere male e tenuta con il fiato sospeso.
E pensando ad ambientazioni gotiche, malinconiche e oscure, a prima opera che mi viene in mente è:
IL CORVO, Edgar Allan Poe
Colui che ha dato forma al genere gotico doveva essere il primo a essere menzionato in questo clima di terrore. Il Corvo è la sua lirica più famosa che ha composto.
La scena si apre con un amante che ancora piange la perdita della sua Lenore, in una notte di un dicembre desolato.
[…] dalle braci morenti scorgevo i fantasmi al suolo […]
C’è qualcuno fuori dalla porta, ma quando corre ad accoglierla trova solo tenebre e nulla di più.
Solo spalancando le imposte, con un fruscio di ali entra un corvo maestoso.
[…] Quoth the raven “Nevermore”. Disse il corvo “Mai più” […]
Questa lirica, attraverso le parole inserite in una metrica stabile -dove tutte le 18 strofe hanno la stessa metrica- Poe riproduce l’atmosfera gotica per eccellenza. Paranoia e dolore sono le emozioni principali che traspaiono, assieme all’angoscia rapportata alle domande che il narratore pone al corvo; e la stessa risposta negativa che riceve sempre.
MISERY, Stephen King
Se si parla di paura e follia, allora non si può non citare il re del terrore.
Con questa sua opera, King è riuscito in quello che molti autori falliscono: emozionare, trasmettere -in questo caso- ansia, terrore e angoscia.
Partendo dal presupposto che il novanta per cento della trama si svolge all’interno di una stanza, luogo da dove il protagonista -scrittore affermato- è impossibilitato ad abbandonare a causa delle gambe fratturate, dona un senso di claustrofobia e angoscia indescrivibile. Unito al fatto che la soccorritrice del nostro povero protagonista è una ex infermiera non del tutto a posto con la testa, ossessionata dai suoi libri e dalla protagonista che guarda caso, nell’ultimo manoscritto ha deciso di uccidere.
La scelta di utilizzare un solo luogo principale come ambientazione del romanzo è una lama a doppio taglio, ma ragazzi, stiamo parlando di Stephen King, dubbi non ne possiamo avere.
Io comunque non sono ancora riuscita a finire di leggerlo!
ANNE RICE
Non ho inserito il titolo del romanzo ma direttamente il nome dell’autrice perché lei è la regina degli esseri dannati e qualsiasi opere leggerete di lei, sarà fantastica.
I suoi libri sono un viaggio introspettivo nell’animo di questi esseri senza tempo.
Scelti dalle tenebre e Armand il vampiro sono i miei due romanzi preferiti di tutta la sua ricca bibliografia. Lestat e Armand incarnano alla perfezione la mia immagina di vampiri.
Consiglio la lettura di questo articolo che approfondisce la bravura dell’autrice nel creare e intersecare numerosi personaggi, senza mai cadere in fallo.
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