SOUTHERN GOTHIC o GOTICO SUDISTA
Il southern gothic o gotico sudista, a dir si voglia, è un sottogenere della letteratura americana ambientata, appunto, nel sud degli Stati Uniti.
Il suffisso gotico, dovrebbe dare l’idea della presenza di sovrannaturale; ma questo non è palesato con figure come fantasmi, vampiri o mostri di altro genere. Stesso discorso per il senso di inquietudine: si insinua nella realtà sociale rappresentata all’interno del romanzo.
Il southern gotic è la versione più grottesca del genere gotico, c’è mistero ma non terrore come siamo abituati a concepirlo. L’horror esiste, ma non viene svelato attraverso colpi di scena o spiegazioni raccapriccianti.
La tensione narrativa è sempre presente, sottile ma costante, in modo da mantenere quel senso, appunto, di inquietudine.
In un articolo nel suo blog, Maria di Biase descrive bene lo scopo di un autore che tratta southern gotic:
“L’intento del romanziere è quello di suscitare nel lettore reazioni contrastanti; il risultato a cui tende è l’inquietudine data da un senso di tensione prolungata.”
Questo genere letterario, essendo ambientato nel sud degli Stati Uniti, tratta temi legati a quelle terre e alla loro storia come: schiavismo, segregazione raziale, patriarcato e religione.
Quest’ultima, la religione, è molto sentita nel sud, quasi estremizzata, quanto il hoodoo (forma di magia sviluppata dalla popolazione afroamericana). Inevitabile che queste due realtà si amalgamino dando vita a superstizioni, stregoneria e vudù.
Per quanto le popolazioni del sud vengano rappresentate come chiuse e bigotte, sono l’unione di differenti religioni e filosofia. Afroamericani, coloni e nativi americani, ognuno di loro con dei forti credo.
I personaggi di questo sottogenere traggono ispirazione da questa popolazione così legata all’occulto. Sono estremizzati, selvaggi, paradossali, misteriosi, violenti e senza troppi scrupoli.
Legati, di conseguenza, alle ambientazioni. Le zone maggiormente trattate, e che servono come espediente per dare più effetto alla trama, sono quelle rurali. Isolate, abbandonate, degradate e ostili.
Inizialmente ho utilizzato il termine grottesco perché spiega perfettamente l’effetto ricercato: In letteratura, è uno degli aspetti del comico, che nasce da uno squilibrio, da una sproporzione voluta fra gli elementi rappresentativi, o dal contrasto fra la drammaticità, la grandiosità della rappresentazione obiettiva di un personaggio e lo spirito parodistico o satirico nel quale lo scrittore lo immerge o con cui risolve inaspettatamente una situazione non comica (grazie Treccani).
Ho deciso di scrivere questo articolo e di soffermarmi sul southern gothic dopo la lettura di un romanzo, pubblicato in 6 puntate: Blackwater, di Michael McCowell (se ti può interessare ho scritto un articolo a riguardo).
Nel mondo letterario sono diversi gli scrittori di punta di questo genere.
Tra questi:
Flannery O’Connor, con il suo La saggezza nel sangue, edito da Garzanti.
La scrittrice è stata definita una delle voci più geniali della letteratura americana del Novecento. Quando scrisse quest’opera (a mio parere geniale), non era ancora famosa, ma gettò i caposaldi di questo genere.
William Faulkner, con Santuario, edito Adelphi.
Un libro crudo, vero, dalle ambientazioni degli Stati uniti del sud che verranno riprese e riprese ancora.
Cormac McCarthy, Figlio di Dio, Einaudi.
Viene rappresentata la trasformazione di Lester Ballard, protagonista, da povero bianco che vive in una catapecchia nel sud rurale ad animale. La scrittura di McCarthy coinvolge il lettore dalle prime pagine, accompagnandolo per mano attraverso la dolce natura del sud, per poi, restando coerente coi fatti, divenire cruda e spietata durante le scene più raccapriccianti.
Truman Capote, il suo romanzo A sangue freddo, edito Garzanti.
Questa opera è un reportage in chiave letteraria, basato su un fatto di cronaca nera avvenuto nella zona rurale del middle west.
Nell’ambito cinematografico
sono presenti diverse pellicole degne di nota, ma in questo articolo vorrei soffermarmi su un telefilm che è appena entrato a far parte del catalogo Netflix: The Preacher.
Lo ammetto, mi sono fatta abbindolare dalla descrizione: angeli, demoni, vampiri, cowboy e una setta religiosa si scontrano con un predicatore texano che sfrutta un potere soprannaturale per la sua ricerca di Dio.
Davanti a questa sinossi cosa avreste fatto voi?
Comunque, vi posso assicurare che è davvero una figata!!
Anche in questa storia la componente religiosa è presente, l’ambientazione è prevalentemente rurale e isolata; i personaggi grotteschi e infimi. Diciamo che questa serie scivola nel fantasy, per via degli esseri sovrannaturali, e nello splatter grazie ad alcune, geniali, scene.