KWAIDAN, STORIE SPAVENTOSE DAL GIAPPONE DI YOKAI, FANTASMI E DEMONI
I racconti di Hearn hanno un profumo decisamente nostalgico, evocando il desiderio di un Giappone più innocente, più puro, dove mistero, bellezza e creature sovrannaturali erano ancora possibili.
M. D. Foster
Lafcadio Hearn a noi occidentali potrebbe suonare come un nome mai sentito, ma in Giappone le sue opere, soprattutto Kwaidan, sono un classico della letteratura giapponese.
Grazie a quest’opera ho avuto il piacere di conoscerlo perché, attraverso la sua scrittura, le sue note, sembra proprio di fare la sua conoscenza: è come essere in una stanza accanto a lui e ascoltarlo pensare a voce alta mentre lavora.
Hearn era un giornalista, traduttore e scrittore di origini greco irlandesi. Trascorse la giovane età tra Irlanda e Inghilterra, finché non venne mandato negli Stati Uniti da solo, a diciannove anni. È nella terra delle grandi promesse che si afferma come reporter, ma sarà solo nel 1890, quando accetta l’incarico di corrispondente dal Giappone che la sua vita avrà una svolta inaspettata: si innamora all’istante di quella terra ricca di tradizioni, storie, del tutto diversa da quelle vissute, tanto da tagliare i ponti con il vecchio lavoro e reinventandosi un’altra volta, la definitiva. Diventa insegnante di inglese e si sposa con Setsuko Koizuni, dalla quale prenderà il cognome.
Per nostra fortuna non smetterà mai di scrivere (è un autore molto prolifero) pubblicando numerosi saggi su ciò che lo circonda, dagli insetti al Buddismo.
Hearn, già al suo arrivo negli Stati Uniti, non nasconde il fascino che gli trasmettono le storie, fiabe, leggende e poesie popolari e il Giappone è un paese ricco di storie tradizionali.
Lafcadio decide di trascriverle in una raccolta, Kwaidan appunto.
Il termine corretto sarebbe Kaidan e indica appunto “racconti inquietanti”.
Se il gotico affonda le radici in Inghilterra a fine ‘700, in Giappone durante il periodo Edo, soprattutto nelle zone rurali dove l’unica fonte di notizie erano i commercianti, raccontarsi leggende di fantasmi, spettri e demoni -identificati come yokai-, era in gran voga.
Chiunque abbia avuto a che fare con la cultura giapponese, anche solo attraverso anime e manga, saprà cosa sono gli yokai: Inuyasha, durante il suo viaggio itinerante alla ricerca del mezzo demone Naraku, si imbatte in questi esseri, dalle diverse forme e aspetti. La trama del più recente Demon Slayer si intreccia a queste leggende.
Per chi non lo sapesse gli yokai sono mostri, demoni, spiriti, mutaforma, animali e chi più ne ha ne metta! Creature sovrannaturali della mitologia giapponese.
La loro credenza è così radicata nella società nipponica da essere ancora protagonista di alcuni fenomeni inspiegabili.
Sono esseri diversi tra loro, divisibili per categorie in base al loro luogo di appartenenza, possono essere portatori di sventura o entità benevoli e si trovano al confine tra il mondo reale e quello divino, motivo per il quale preferiscono apparire al crepuscolo.
Vi è una notte in particolare, durante l’estate, chiamata Obon, festa buddista dedicata ai morti, durante la quale gli spiriti visitano le case delle loro famiglie viventi e i loro cari onorano gli antenati.
Lo Shintoismo è la religione più antica presente in Giappone e gli yokai ne sono strettamente legati per via dei suoi principi come l’animismo e la cultura della natura. Alcuni yokai vivono in luoghi desolati considerati sacri come montagne e foreste (la Principessa Mononoke dello Studio Ghibli, per fare un esempio di un film animato basato su uno di questi luoghi sacri), altri si manifestano in oggetti tipici giapponesi.
Da questa prefazione si può intuire quanto sia vasto il mondo dei yokai e la loro catalogazione.
Un anno fa esatto sono stata a una mostra ospitata nella Villa Reale di Monza, Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi, dove ho potuto ammirare delle meravigliose stampe antiche, libri rari e rivivere il Rituale delle cento candele, noto nella tradizione come hyaku-monogatari: le persone si riunivano al calar del sole per raccontare una storia (un kaidan per l’appunto) per poi spegnere una candela. Racconto dopo racconto la luce diminuiva fino all’ultima, quando si sarebbero ritrovati immersi nell’oscurità, in attesa di un’apparizione? Sicuramente doveva essere una situazione terrorizzante.
Ritornando a Lafcadio Hearn, gli siamo debitori di non aver fatto cadere nel dimenticatoio storie così affascinanti e paurose, cariche del ricordo di un Giappone nostalgico, più innocente e misterioso, animato esseri sovrannaturali.
Leggende folkloristiche trascritte in un inglese coinciso ed espressivo, non traduzioni ma interpretazioni evocative. Questi sono i racconti raccolti in Kwaidan, e dobbiamo ringraziare la moglie, Setsu, che dopo averli letti gliele raccontava proprio come avveniva una volta, in modo che lui potesse riportarle per iscritto, ricreando il rapporto tra racconto orale e scritto.
Inutile evidenziare il fatto che tutte le storie raccolte fanno parte di un passato lontano e che, legate alla tradizione giapponese, hanno come tema principale la morte, rivisitata sotto diversi aspetti.
Abituata alla tradizione occidentale, imbattermi in quella giapponese, nella sua mitologia è stato come tuffarmi in un mondo magico, carico di sentimento e tradizione, rispetto e onore. Un mondo completamente differente da quello che conosco e che sono abituata a vivere, del quale ne sono molto attratta, forse con la stessa forza che ha portato Lafcadio una volta sfiorato il suolo giapponese a decidere di trasformare quel luogo in casa e immergersi nella sua storia. Non sono ancora stata in Giappone, ma l’aver visitato il sud est asiatico mi ha dato un’idea di quanto sia magico l’oriente.
L’idea dei concetti sviluppati in questo articolo sono stati tratti dal libro Kwaidan, Storie spaventose dal Giappone di yokai, fantasmi e demoni, edito da Libreria Pienogiorno, che consiglio di leggere se appassionati del genere o solo curiosi. Una bella prefazione a cura di Michael Dylan Foster, uno dei massimi esperti occidentale della cultura degli yokai apre la raccolta.
Un sito fatto molto bene, fonte per questo articolo, è votapon.com/it