IL FANTASMA E LE GHOSTSTORIES
Sarà capitano a ognuno di voi di essersi ritrovato seduto intorno a un fuoco, sdraiato in un sacco a pelo, oppure in cantina assieme a degli amici, a raccontare storie di fantasmi.
Ma quanto conosciamo questa figura? Cosa sappiamo del fantasma?
Un elemento che può farci comprendere l’importanza di questa figura è la sua storia, millenaria, e il fatto che sia ricorrente in tutte le culture; adeguandosi alle epoche e ai periodi storici.
È l’essere sovrannaturale che appare più di tutti nei racconti, romanzi, epopee e chi più ne ha ne metta.
Dipendendo dalla cultura di alcuni popoli, ma anche dal genere di lettura in cui il fantasma è protagonista, esso cambia forma: può essere spaventoso oppure no, venire celebrato o ricordato con offerte.
Basta pensare alla festa più famosa, il dìa de los muertos in Messico, o la festa Obon in Giappone.
Il mondo dei fantasmi è così antico e vasto che mi vedo costretta a dover mettere dei paletti a questo articolo, in modo da poter essere esaustiva almeno in una delle sue infinite sfaccettature. Tratterò solo alcune tipologie di fantasmi e l’influenza che hanno avuto in letteratura e nelle ghost stories.
È l’800 il periodo d’oro per le ghost stories, che si muovono a pari passo assieme alla letteratura gotica, con la quale condividono alcune opere e il volersi contrappore alle rivoluzioni scientifiche e industriali.
Nella tradizione vittoriana si usava riunirsi e raccontare storie di fantasmi durante il periodo natalizio (Henry James ha impostato l’incipit del suo Giro di vite con questa usanza).
Si potrebbe quasi affermare che i fantasmi hanno il potere di riunire le persone.
Molte sono state le opere pubblicate proprio in questo periodo, se non alla vigilia. Il precursore fu Charles Dickens con il suo Canto di Natale, commercializzando questo genere di storie, preceduto da Horace Walpole con il suo Castello di Otranto; opera che intreccia caratteristiche gotiche con quelle delle storie di fantasmi.
Sempre in questo periodo, soprattutto in Inghilterra, vi fu un boom dell’occulto, le sedute spiritiche divennero una presenza abituale durante le feste nell’alta società con tanto di medium.
Lo spettacolo della fantasmagoria regalava illusioni a teatro, proiettando, attraverso una lanterna speciale, immagini di demoni, fantasmi e streghe.La gente voleva avere paura, e come il genere gotico, le storie di fantasmi nascono per soddisfare questo bisogno, richiamando atmosfere del passato.
Nella letteratura bisogna differenziare le diverse forme in cui si manifesta la figura del fantasma e che caratterizza il sottogenere:
Le infestazioni, che possono essere di case, castelli ma anche cimiteri.
Sono le storie più famose tra le leggende popolari e in molti casi non troveremo un fantasma a possedere il luogo, ma sarà il luogo stesso a incalzare il ruolo di protagonista, interagendo direttamente con la storia.
Esempi del genere posso essere:
- La caduta della casa degli Usher, di Edgar Allan Poe;
Per tutta una fosca giornata, oscura e sorda, d’autunno, col cielo greve e basso di nuvole, avevo cavalcato da solo traverso a una campagna singolarmente lugubre fino a che mi trovai, mentre già cadeva l’ombra della sera, in vista della malinconica casa degli Usher. Non so come, ma appena l’ebbi guardata una sensazione di insopportabile tristezza mi prese l’anima.
- La casa stregata, di Howard P. Lovecraft;
Perfino negli orrori più spaventosi di rado manca l’ironia. Talvolta essa entra direttamente nell’insieme degli avvenimenti, mentre altre volte è legata soltanto alla posizione fortuita di questi tra le persone e di luoghi.
Il secondo tipo di ironia è meravigliosamente esemplificato da un caso verificatosi nell’antica cittadina di Providence.
- Hauting of Hill house, di Shirley Jackson;
[…] Aveva una pianta incredibilmente disarmonica, che dava a tutte le sue proporzioni qualcosa di sbagliato, di agghiacciante, tanto che in una direzione le pareti sembravano sempre un po’ più lunghe di quanto l’occhio fosse in grado sopportare, e in un’altra un po’ più corte della minima lunghezza tollerabile […]
Poi ci sono quei romanzi, come il capolavoro di Henry James Giro di vite, in cui la figura del fantasma è un enigma per il lettore: è un’allucinazione o esistono realmente?
[…] Nella confusione che dominava la mia mente, provavo il bisogno di stare nello stesso luogo in cui lui era stato prima. E feci proprio come aveva fatto lui, ossia premetti il viso contro il vetro della finestra e guardai nella stanza.
Proprio in quel momento, come a mostrarmi con precisione quanto il suo sguardo aveva potuto spaziare nella stanza, entrò la signora Grose che proveniva dall’atrio, proprio come avevo fatto io prima. […]
Nell’Amleto di Shakespeare il fantasma ha uno scopo rivelatore e non incute terrore, come il fantasma del soldato morto ne Il Mantello, di Buzzati, in cui l’autore si mette dalla parte del “mostro”, mostrando la sua sofferenza.
Perché, alla fine, sono anime inquiete che si portano dietro le loro storie e ci mostrano la loro sofferenza.
Detto questo, i fantasmi perfidi che vogliono solo spaventare, terrorizzare sono presenti nella letteratura tanto quanto gli altri, basta pensare a La casa infestata, di Charles Dickens; una raccolta di otto capitoli in cui un gruppo di amici decide si dormire in ognuno in una camera della casa per sfatare la leggenda dei fantasmi che vi abitano.
Anche la Mondadori ha pubblicato una raccolta di storie di fantasmi intitolata Il grande libro dei fantasmi di Natale.
Non ho ancora terminato di leggerlo (stiamo parlando di ben 56 racconti), ma Il racconto della vecchia balia, di Elizabeth Gaskell, è il mio preferito per forza di incutere terrore, ansia, come sono descritti i luoghi, le persone e come sono posizionate all’interno del racconto. Inutile dire che la storia, di per sé, è originale e scritta divinamente.
Un’altra autrice che ha dato il suo contributo alle ghost stories è Virginia Woolf, con la raccolta di racconti La casa stregata, opera postuma in cui la sua scrittura unica, elegante, capace di far emergere l’animo umano dei suoi personaggi ci regala questi scritti.
[…]
[«Qui abbiamo dormito» dice lei. E lui aggiunge «Baci senza fine». «Svegliarsi al mattino.» «Argento tra gli alberi.» «Di sopra.» «In giardino.» «Quando venne l’estate.» «Nei giorni invernali della neve.» Le porte si vanno chiudendo in lontananza, colpi delicati come il battito di un cuore.
…Vengono più vicini; si fermano sulla soglia. Il vento è caduto, la pioggia versa argento sui vetri. I nostri occhi si oscurano; non sentiamo passi accanto a noi; non vediamo la signora stendere il suo mantello spettrale. Le mani di lui schermano la lanterna. «Guarda» sospira. «Dormono profondamente. Amore sulle loro labbra.»
[…]
La coppia di spettri di questo racconto, in continua ricerca di qualcosa che neanche loro sanno cosa, sono leggeri e si muovono in atmosfere rarefatte come solo la Woolf è in grado di creare.
Un libro degno di nota, per chi volesse saperne di più su questo argomento, è quello di Massimo Scotti, Storia degli spettri, fantasmi e case infestate nel corso dei secoli fra scienze e letteratura.Questa è una raccolta che parte dall’antichità, da quando le storie dei fantasmi sono nate, fino ai giorni nostri. Viene ripercorsa la loro storia e analizzata sotto ogni sua sfaccettatura.
Ombre giapponesi è anch’esso una raccolta, ma questa volta la figura del fantasma è analizzata sotto un diverso punto di vista e influenzata da un’altra cultura, quella giapponese.
A fine ‘800, Lafcadio Hearn parte per il Sol levante con lo scopo di scriverne un reportage, finendo per innamorarsi del luogo tanto da restarvi fino alla morte. Grazie a questo scritto antichi racconti a sfondo fantastico della cultura giapponese vengono riportati alla luce e fatti conoscere al mondo.
Ciò di cui ho appena parlato in questo articolo è solo una piccolissima parte della storia dei fantasmi e delle opere letteraria composte intorno a questa figura.
Il fantasma rientra negli esseri sovrannaturali come il vampiro o il licantropo per la mancanza di prove scientifiche che confermino l’esistenza ma, a differenza degli ultimi due, la sua storia è antica e presente in ogni cultura.
FONTI
podcast: Monstrumana;
youtube: La madre dei draghi