RECENSIONE FAIRFAX & COLDWIN

AUTORE: Alessio Filisdeo

CASA EDITRICE: Nativi Digitali Edizioni

GENERE: Gotico

Il teatro era in visibilio.
Gli applausi scroscianti, i “bravo!”, le rose profumate lanciate verso il palco.
[…]
L’eco era assordante, da capogiro: una festa di voci, suoni, abiti da sera, balze e jabot.
Ed era tutto per lei.
Ogni cosa.
Quello era il suo momento.
[…]
Per l’ultima volta, ai margini del palco, gli scenografi ricominciarono a manovrare le funi, e mentre il sipario si abbassava definitivamente sull’indimenticabile serata, Margot, con la coda dell’occhio, uno sguardo distratto e assolutamente involontario, colse qualcuno tra la folla, o qualcosa.
Affacciata dagli spalti, solitaria in uno dei palchi più fastosi, una figura se ne stava immobile.
[…]
No, quelli erano gli occhi di un lupo, di un predatore, e lasciavano trasparire soltanto una cosa: fame.

Vorrei tanto ringraziare chi, sul il profilo Instagram della C.E. Nativi digitali, ha deciso di pubblicare un post per pubblicizzare il romanzo in questione:

 
“Se ti è piaciuto questo libro (il titolo in questione era Intervista col vampiro), allora devi leggere questo (Fairfax & Coldwin).


Da fan sfegatata della Rice, non potevo proseguire facendo finta di niente. Ovviamente la domanda mi è sorta spontanea: se paragonano questo loro libro a una pietra miliare delle storie di vampiri, o sono pazzi, oppure deve spaccare!
In tutta sincerità la copertina non mi è piaciuta e io mi lascio molto trasportare da questa caratteristica, ma come si sul dire, “non giudicare mai un libro dalla copertina”. E allora ho voluto dare una possibilità a questa lettura.

Signori e signore, mai un detto è stato tanto azzeccato come questo.
Già dal primo capitolo il lettore viene catapultato nei primi anni dell’800, in piena espansione Napoleonica, tra pizzi, seta, diamanti, arredamenti pregiati, teatri, cipria e aristocrazia – descritti senza annoiare-, ma anche insoddisfazioni, creature dannate, streghe e taverne luride.
Questo capitolo mi ha dato la sensazione che sia servito all’autore per carburare, è come un trampolino di lancio per tuffarsi nei capitoli seguenti, in una scrittura corretta, fluente ma raffinata, ricca di dettagli, perfetta per il genere trattato.

L’utilizzo del “non detto”, svelando attraversi i fatti le domande in sospeso, rivendica l’appartenenza al genere gotico, soddisfacendo i canoni richiesti.

Come vengono presentati i personaggi, il lavoro sulla loro psicologia, ha fatto in modo che prendessero vita, rendendoli originali – e aggiungerei geniali- facili da distinguere nei dialoghi, senza necessità di introduzione.
Questo risultato non è facile da ottenere, ma quando uno scrittore riesce nell’intento, l’intero testo prende una svolta diversa, si denota l’impegno e il lavoro che sta dietro a tutto ciò.

TRAMA:
Protagonisti di questa storia sono il signor Fairfax e il suo odiato e indissolubile compagno, il signor Coldwin, il quale ricambia calorosamente i sentimenti. Il secondo è possente, imponente, con un volto rude e attraente che richiama un qualcosa di nordico. Fairfax, al contrario, non possiede una tale prestanza, ma spicca per il volto astuto e sinistro che emana un erroneo sentore di bontà, in disaccordo con gli occhi sinceramente malvagi.

Guardati da quella posizione, i due uomini parevano proprio animali: un lupo e una faina, o un mastino e una volpe.


Sono vampiri spietati, antichi, che seminano morte senza sottostare alle leggi dei loro principi che li governano. Agli occhi di un mortale appaiono come gentiluomini, la loro vera natura celata da abiti di pregiata sartoria e un linguaggio ricco e aristocratico.
Ma il loro sangue era vecchio e potente. Sono squartatori, sicari a contratto.

Noi uccidiamo e svisceriamo. Al meglio gambizziamo. Non siamo balie
Mai si era sbagliato così tanto il signor Coldwin: i principi di metà continente vogliono la loro testa e la loro fuga oltreoceano ha un prezzo caro, dettato dal rapimento di una bambina di nove anni nascosta tra le mura di un palazzo tra le foreste francesi.
Tutte le conseguenze che deriveranno dal recupero della piccola Blanche –e di molte altre passate- renderanno la trama fitta di eventi, coinvolgendo il lettore in fughe rocambolesche, maledizioni e duelli.

Sono così tanti gli eventi che vanno a sviluppare la storia che non posso raccontare oltre a questo. Rischierei di rovinare le sorprese che mano a mano vengono a galla.
E sono molte, credetemi.

Questo libro l’ho adorato per diversi motivi: i vampiri non hanno nulla a che fare con quelli che ultimamente si trovano tra gli scaffali nelle sezioni fantasy, ma sono crudeli, narcisisti, seduttori e amorali; come, a parer mio, deve essere questa figura sovrannaturale. Non c’è spazio per struggenti storie d’amore liceali, ma solo sangue e vendetta.
La trama è originale: siamo sinceri, sviluppare una storia dove, come protagonisti vi sono dei vampiri e riuscire dove molti autori sono caduti nello scontato, non è una impresa semplice. Eppure Alessio ha fatto centro, con stile e raffinatezza –caratteristiche che il genere necessita-.

Era da un po’ di tempo che una lettura non mi rapiva in questa maniera, ritrovarmi a ridere da sola durante la lettura di uno scambio di dialoghi acuti, inorridire e restare col fiato sospeso durante alcune scene molto trucide, macabre direi, sottolineare paragrafi e paragrafi e cercare di fare delle pause per non finire subito il romanzo.

Amanti del genere gotico fantasy, fatevi avanti, finalmente è arrivata una nuova lettura da aggiungere nella vostra libreria gotica. Vi assicuro che ve ne innamorerete all’istante.

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