EDITING, EDITOR E SCRITTORE

Quanta importanza ha un editing su un testo?

A questa domanda sento di poter rispondere per entrambe le parti; quella dell’editor e quella dell’autore.

Partiamo da quest’ultimo: il mio approccio con l’editing non è stato dei migliori: stavo iniziando a conoscere il mondo dell’editoria ed ero entusiasta, dall’altra parte invece ho trovato un lavoro fatto così, tanto per fare.

Ero su di giro nel vedere il mio romanzo prendere forma da non accorgermi che stavo presentando al mondo un lavoro fatto a metà. È così che ritendo un testo non editato, finito a metà, perché dove finisce l’autore inizia l’editor. Ci sono così tanti particolari che uno scrittore non riesce a vedere, e questo perché ha letto e riletto il suo testo tante di quelle volte da esserne saturo. L’editor invece si trova tra le mani un testo finito, pronto per essere sottoposto al suo controllo, e in maniera oggettiva sarà in grado di vedere quegli errori sfuggiti e far emergere i punti di forza.

Lo scrittore ha il potenziale che lo trasferisce nella sua storia, l’editor fa in modo che venga tutto a galla.

La mia esperienza è una goccia nel mare dell’editoria, sono stata sfortunata, ma questo non mi ha demoralizzato, anzi, mi ha spronato a informarmi e capire come muovermi, permettendomi di conoscere persone che amano così tanto questo lavoro da percepirlo solo dalle loro parole.

Analizziamo ora la questione da parte dell’editor.

Sono onorata di poter contribuire al miglioramento di un testo, vedere un autore titubante per poi divenire fiero e sicuro del suo lavoro.

Questo perché, durante l’editing di un testo, lo scrittore non solo lo corregge, ma senza rendersene conto gli verranno mostrati degli aspetti su cui non si è mai soffermato. In questa maniera, a lavoro finito, ne uscirà con la consapevolezza di avere dei mezzi in più nel suo bagaglio personale.

È da ricordare che un editing fatto bene non è perché è stato riscritto dall’editor; questi analizza, evidenza punti, ascolta e consiglia. È l’autore a metterci mano, per sua decisione.

Per citare il re del terrore: “Scrivere è umano, editare è divino”.

Lo stesso Stephen King è affiancato dai suoi editor, alcuni storici come l’ormai amico Nan Graham e Anna Pastore, la sua editor italiana della Sperling&Kupter.

L’autore, nei suoi saggi -il più famoso On Writing”, una sorta di biografia e manuale di scrittura- spiega e motiva l’importanza e la sapienza di un editing fatto bene.

Nan Graham, come già anticipato, oltre a essere il suo editor, è ormai un amico.

Molte volte può capitare che si vada a creare empatia tra autore ed editor e nascere un’amicizia.

Ho voluto evidenziare questo aspetto per mostrare questo lavoro sotto un aspetto più umano, e non come qualcuno che vuole lucrare sul vostro lavoro.

Quando si innesca un legame l’autore riesce ad aprirsi di più, accettando i consigli che vedrà senza barlume di pregiudizio e lo aiuteranno a migliorare il proprio lavoro.